Monday, July 26, 2010

La dieta per contrastare la sintomatologia quotidiana della Sclerosi Multipla. ( Italian Article )

I asked my sister to contribute with her personal experience of the relationship between food and her health. As I say in the page How the Quest Began she was one of the reasons why I started my quest to eat a better and more conscious diet. I will post her post here in Italian and I will immediately start translating it so I can post it in English too.

La mia esperienza:
La dieta per contrastare la sintomatologia quotidiana della Sclerosi Multipla.

Due parole sulla SM

Non tutti sanno che la SM non è una malattia della vecchiaia. Essa insorge molto presto, in media prima dei 25 anni, anche se è nella vecchiaia che i sintomi, accumulatisi in anni di ricadute, diventano più evidenti. Per chi non lo sapesse, la SM è una malattia degenerativa del rivestimento mielinico delle cellule nervose, in particolare nel cervello, ma può riguardare anche i nervi periferici. La mielina viene attaccata dal sistema immunitario, in uno o più punti contemporaneamente, e questo può provocare l'interruzione della funzione residente nel punto attaccato. Ad esempio, si può perdere la sensibilità ad un arto, o la capacità motoria, o la vista. Nella prima fase di questa malattia, questi blackout sono temporanei. Quasi sempre, infatti, il cervello è in grado di riprendere le funzioni intaccate, attivando, se necessario, dei circuiti alternativi (detti circuiti vicari) per trasmettere i messaggi nervosi necessari.
A volte, però, e con il proseguire della malattia, i danni non sono più recuperabili. Per questo motivo, una persona affetta da SM rischia di perdere buona parte della sua mobilità e, più raramente, della sue capacità cognitive.
E queste forse sono le informazioni più scontate sulla malattia, ma non tutti sanno che, anche in periodi di quiete fra una crisi e l'altra, la malattia influenza pesantemente la vita quotidiana dei malati, anche quando si tratta di persone che non hanno accumulato nessuna disabilità e nessun problema motorio. Tipico della SM, infatti, è uno stato di astenia diffusa, che affatica la persona in modo tale da rendere difficile il normale svolgimento del lavoro e degli impegni quotidiani. Inoltre, il malato di SM fa un'enorme fatica a recuperare la stanchezza e necessità di periodi di riposo molto più lunghi di una persona sana.

La mia dieta

Molti sono coloro che sostengono di poter tenere sotto controllo la malattia grazie ad una dieta particolare, più o meno proibitiva, e non è questo il luogo per analizzare i diversi approcci. Non è mia intenzione neppure sostenere che, grazie alla dieta, io abbia scongiurato ulteriori ricadute, perché di questo non ho le prove.
Vorrei invece parlare di come la mia vita quotidiana sia migliorata con la dieta, grazie alla quale non sento più tutti i giorni quella terribile stanchezza che, a 30 anni, mi costringeva a rinunciare a molte attività extra lavorative, perché dopo 8 ore di lavoro non avevo più nessuna energia per affrontare una cena, una passeggiata, la palestra, o semplicemente una festa.
La mia dieta si fonda su tre principi che, per quella che è la mia esperienza, sono alla base del mio benessere:

1. Le farine raffinate e il glutine sono dannosi:
questi sono i nemici peggiori per il mio intestino, e quindi per il mio sistema immunitario che viene stimolato in modo scorretto dalle tossine che si formano quando l'intestino non funziona. La soluzione è mangiare quanto più INTEGRALE e, se possibile, alternare alimenti con glutine (pasta e altri grani) ad alimenti che ne sono privi (riso integrale, quinoa....). 
Attenzione:
a. io non sono celiaca, ma il glutine è una proteina difficile da assimilare per l'intestino di chiunque, anche per una persona sana. Per questo motivo, è utile lasciare che l'intestino "riposi", ogni tanto.
b. le farine raffinate, oltre a non fornire fibre sufficienti, forniscono zuccheri a rapida assimilazione, che finiscono nel sangue alzando il tasso glicemico in maniera istantanea. Quindi hanno anche la controindicazione di determinare forti picchi di insulina, pessimi per diabetici e persone con problemi di peso.

2. Il ruolo degli antiossidanti:
Vitamine A,C ed E non devono mancare nella mia dieta. Quando mancano, l'affaticamento peggiora sensibilmente e persino ad occhio nudo è possibile notare, sulla pelle, i segni di un metabolismo stanco. Quindi, ovviamente, frutta e verdura a volontà. Per aiutarmi, aggiungo olio di germe di grano all'insalata (vitamina E!), o assumo integratori vitaminici con Q10. Importante ricordare di prendere gli integratori durante i pasti, in modo che si possano combinare con le altre sostanze, altrimenti il loro potere antiossidante viene sprecato.

3. Grassi buoni vs grassi cattivi:
La mielina è una sostanza grassa, quindi è ovvio che non si possano eliminare indiscriminatamente tutti i grassi, perché il rischio è di indebolirla. Bisogna però sapere che i grassi utili sono quelli a catena corta, presenti nel pesce e nell'olio di lino, ad esempio, e non quelli a catena lunga, presenti nel grasso animale: uova, latte, formaggio, carni rosse...
I grassi a catena lunga hanno anche il difetto di impegnare i nostri enzimi nelle scissioni necessarie alla loro assimilazione, ostacolando l'assimilazione dei grassi a catena corta.


Da queste tre nozioni, ne deriva una dieta che evita, quanto più possibile, grassi animali, fatta eccezione per quelli del pesce, e che si basa sostanzialmente su frutta e verdura, con un occhio molto attento all'assimilazione di fibre.
Ovviamente, quanta più attenzione si fa alla qualità del cibo, tante meno tossine si ingeriscono, e tanto più basse sono le probabilità di innescare una reazione del proprio sistema immunitario. Quindi, oltre alla tipologia di alimento, va prestata attenzione alla provenienza dello stesso.

Gli effetti della mia dieta:

Come dicevo, la SM è una malattia autoimmunitaria, e forse per questo è facile immaginare che meno sono le sostanze tossiche che ingerisco, più a lungo il mio sistema immunitario mi lascerà in pace. Ma anche nel breve termine, posso testimoniare di aver recuperato l'energia che credevo perduta, e un benessere generale molto importante per sopportare meglio anche l'aspetto psicologico della malattia.
Non sono estremamente rigida nell'applicare la dieta. Essendo una persona golosa, spesso mi concedo il lusso di una barbecue o una pasta molto condita, ma il benessere derivato dal regime alimentare è tale, che non è un grosso sforzo mantenerlo nella vita di tutti i giorni.
E, soprattutto, nei giorni in cui mi sento più stanca di solito, irrigidire la dieta ha sempre funzionato per vedere subito un rapido miglioramento.

Conclusione:

Sarà una banalità, ma è chimica: il nostro organismo è fatto delle sostanze che introduciamo con il cibo, quindi è ovvio che il cibo non sia soltanto energia da bruciare. Le sostanze chimiche che introduciamo nel corpo mangiando sono come veleni o medicine, e il loro ruolo va ben al di là del concetto di dieta come strumento per dimagrire.
Ben vengano i ritrovati scientifici e le cure mediche (cure che, per la SM, non esistono ancora: quelle che vengono somministrate sono palliativi il cui unico ruolo è sedare, e non curare, il sistema immunitario), ma perché complicarsi la vita ammalandosi di cattiva alimentazione?
Che il vostro neurologo sia o meno propenso a credere nel ruolo della dieta, non potrà dirvi che è dannosa. Al massimo, potrà dire che non avrà effetto sulla malattia, ma consiglio a tutti di provare: dopo tutto, prendersi cura di se stessi è già qualcosa che può migliorare l'approccio alla malattia. E, per quel che mi riguarda, ha migliorato anche i sintomi.








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